La cellulite: Problema Estetico o Disordine Endocrino?

Buongiorno,

Sono la Dott.ssa Giorgia Basilico, Medico Chirurgo, e oggi, in questo articolo ti guiderò alla scoperta dei meccanismi profondi che influenzano la formazione della cellulite, un tema sicuramente caro a tutte le donne.

Nella seconda parte dell’articolo troverai i consigli specifici del mio collega Dott. Angelo Falzone  che ti spiegherà come combattere gli inestetismi della cellulite anche in palestra con esercizi mirati e attenzione…senza necessità di dover correre e fare eccessiva attività cardio/aerobica!

 

Ebbene si!

Anche questa volta non avrai bisogno di affannarti sul tapis roulant per ore senza ottenere alcun risultato!

Se sei interessata all’argomento ti consiglio di continuare a leggere l’articolo e rivendere subito alla vicina di casa il tapis roulant che hai appena acquistato!

Ma torniamo a noi…

Quante volte ti sarai chiesta perché seppur dimagrendo correttamente con dieta e attività fisica non sei riuscita ad eliminare il problema della buccia d’arancia?

La cellulite o Lipodistrofia ginoide (comunemente conosciuta come Sindrome della pelle a Buccia d’arancia) è la più comune sindrome lipodistrofica che affligge milioni di donne nel periodo post-adolescenziale (si presenta in proporzione minore nel mondo maschile).

Si stima che questo problema sia presente nell’85% delle donne con età maggiore di 20 anni con decorso accelerato durante la pubertà, gravidanza e menopausa. [1]

Ti svelo una banale verità: anche molte modelle di fama internazionale soffrono di questo fastidioso inestetismo!

L’età non rappresenta un punto di vantaggio o svantaggio: possiamo dire che sia solo un numero!

La Sindrome della pelle a buccia d’arancia è considerata una situazione parafisiologica ma per molte donne rappresenta un problema cosmetico inaccettabile. [2]

Quante volte avrai vissuto questo dramma a causa della prova costume in attesa delle vacanze al mare?

La cellulite si presenta come un disordine topografico del tessuto sottocutaneo caratterizzato da noduli, edema e aumentata fibrosi reattiva.

Essa rappresenta un’enorme sfida per la medicina estetica contemporanea in quanto difficile da trattare fino a completa eliminazione: questo potrebbe dipendere dalla complessa patofisiologia rappresentata da una sovrapposizione di disordini ormonali, disfunzione endoteliale e predisposizione genetica. Questa eziologia multifattoriale ne rende difficile lo studio e la comprensione.

Quindi tranquilla: non è SOLO colpa tua!

Avere la cellulite non è solo imputabile alla tua vita sedentaria e alla tua cattiva alimentazione!

In qualsiasi caso…a scanso di equivoci, ti consiglio comunque di cestinare i biscotti alla nutella!

I cambiamenti che si osservano durante la formazione della cellulite sono la fibrosi e la sclerosi del tessuto sottocutaneo: essi si manifestano in superficie con un aspetto ondulato della pelle associato a numerosi noduli palpabili. Se il problema avanza in termini di anni e gravità, le lesioni sclerotico-nodulari saranno accompagnate da arrossamento, secchezza e assottigliamento della pelle che ricopre l’area interessata.

Prima interverremo a bloccare questi processi, meglio sarà per noi e per il raggiungimento di risultati ottimali.

La cellulite si presenta specialmente a livello di cosce e glutei nella donna, zone in cui vi è il deposito del cosiddetto “grasso ormonale”. Il Tessuto Adiposo infatti è considerato a tutti gli effetti un Organo Endocrino.

Ci risiamo! Un altro “privilegio di essere donna”!

L’unità strutturale del tessuto adiposo è l’adipocita. Numerosi adipociti si inseriscono in una fitta trama strutturale composta da fibre di collagene.

La più ovvia funzione dell’adipocita è il metabolismo degli acidi grassi. Le funzioni meno conosciute comprendono la secrezione di adipocitochine come la Leptina, Adiponectina, Angiotensinogeno, e numerosi fattori di crescita e protein-lipasi con funzione ormonale.

La produzione di queste citochine determina profondi effetti endocrini che influenzano il metabolismo, la funzione endoteliale, l’infiammazione e la deposizione di matrice extracellulare.

Quindi infiammazione = aumentato rischio di cellulite!

Emanuele et Al. ha dimostrato la ridotta espressione genetica dell’mRNA dell’Adiponectina nelle aree caratterizzate da cellulite: questo suggerisce che questa molecola potrebbe agire come fattore paracrino locale influenzando primariamente l’aspetto della superficie cutanea (epidermide e strato più superficiale di derma). [3]

La pelle a buccia d’arancia quindi rappresenta solo la punta dell’iceberg del problema!

Altri studi dimostrano che questa funzione endocrina del tessuto sottocutaneo potrebbe alterare la funzionalità della circolazione linfatica e del tessuto vascolare sottocutaneo portando alla formazione di cellulite. [4]

È per questo motivo che uno degli approcci più comuni nel trattamento della cellulite è rappresentato dalla mesoterapia con micro-iniezioni di agenti drenanti e antinfiammatori.

Attenzione! La mesoterapia è un intervento di Medicina Estetica eseguibile in regime ambulatoriale da solo personale medico qualificato. Affidati sempre ai professionisti del settore!

Un’alterazione della funzione endocrina degli adipociti è collegata al metabolismo corporeo e il fallimento del Sistema Endocrino potrebbe associarsi, sia ad un eccesso di deposizione del tessuto adiposo (Insulino resistenza, Diabete, Obesità), sia ad una deficienza (malnutrizione, anoressia). [5]

Questo dimostra come mai la cellulite sia così diffusa anche nella popolazione normo-peso o addirittura sottopeso.

Ebbene si! Sto dicendo che la presenza di cellulite non è necessariamente e univocamente associata ai chili in eccesso sulla bilancia! Anche le donne magre possono soffrirne! Di conseguenza un’alterata produzione e secrezione di adipocitochine comporta una distruzione dell’omeostasi corporea.

In altre parole, se l’omeostasi endocrina (l’equilibrio tra le varie componenti regolatorie della fisiologia umana) viene alterata, questa alterazione potrebbe giocare un ruolo importantissimo nella formazione della cellulite.

La domanda che tutti aspettano è: cosa fare per risolvere il problema?

La risposta non è univoca: dovrai affidarti solo a specialisti del settore che ti guideranno in questa dura battaglia.

Avere chiaro il proprio quadro ormonale è sicuramente una buona partenza.

Nella lotta contro questo acerrimo nemico dovrai curarti “dentro” e “fuori” con un mix di dieta sana, attività sportiva (possibilmente non aerobica), trattamenti di Medicina Estetica mirati e localizzati.

Ti servirà anche tanta buona volontà e un atteggiamento sempre positivo nei confronti del tuo corpo!

Veniamo finalmente all’allenamento

Abbiamo visto con la Dott.ssa Giorgia Basilico, come alla base della formazione della cellulite ci siano molteplici fattori, questo significa che non basta leggere questo articolo affinché la cellulite scompaia ma bisogna prendere consapevolezza del nostro inestetismo e affidarsi subito ad un professionista. Questo perché?

Sono molti i fattori che concorrono a provocare un’alterazione del microcircolo a livello del tessuto adiposo:
  1. Ereditarietà
  2. Sedentarietà
  3. Squilibri Ormonali
  4. Postura
  5. Sovrappeso
  6. Alimentazione

Sicuramente l’attività fisica è la prima cosa da fare per attenuare la sedentarietà. Quindi è assolutamente consigliato fare sport  per rimuovere i liquidi e le tossine che si pongono negli spazi interstiziali delle cellule. Iniziamo con il praticare un semplice trucco estremamente efficiente:  i famosi 10.000 passi al giorno per aumentare la spesa energetica e per creare un deficit energetico superiore alla sola dieta e attività sportiva.

Ma questo non è tutto……

Grazie alla contrazione dei muscoli del polpaccio avremo sul circolo venoso e linfatico un ritorno circolatorio. La pianta del piede venendo compressa ad ogni passo, funge da “cuore periferico” respingendo il sangue verso l’alto fungendo da “spugna” venosa. Naturalmente questo discorso vale rullando bene il piede tacco punto durante la camminata e non vale con scarpe con i tacchi.

Quale allenamento è consigliato?

Dovete conoscere a quale biotipo costituzionale appartenete affinché l’allenamento sia efficace per un risultato positivo. Non esiste quindi un allenamento universale ma un allenamento personalizzato in base alle tue caratteristiche fisiche.

Ormai conoscete il mio pensiero, e sapete benissimo che l’allenamento contro resistenze come i pesi sono la soluzione ideale per costruire massa muscolare a discapito della massa grassa, di conseguenza la cellula del muscolo richiamerà liquidi dagli spazi extracellulari al suo interno.

Come strutturare l’allenamento?

Premettendo che l’allenamento dovrà essere redatto in base al biotipo, all’età e allo storico sportivo, inizierei la seduta con un lavoro di capillarizzazione per aumentare il numero di capillari intorno alle fibre muscolari e quindi avere una maggiore disponibilità di ossigeno.

Esempio: lavoro senza calzatura, lavoro su  tavola propriocettiva

Proseguirei la seduta di allenamento con degli esercizi multiarticolari con l’intento di creare uno stimolo neurale. Pertanto bilanciere e carichi alti saranno i nostri alleati per eseguire esercizi come ad esempio squat e stacco da terra.

Concluderei la seduta con esercizi complementari a bassa e media intensità. Questo significa che non si dovrà lavorare per produrre acido lattico ma il lavoro metabolico al contrario ci servirà per aumentare la densità dei mitocondri, organuli che stimolano la lipolisi e l’ossidazione dei grassi.

In parole più semplici non dovrai sentire la sensazione di bruciore alle gambe.

Infine una bella camminata sul tapis roulant con pendenza variabile è la soluzione migliore per il ritorno venoso ed esaurire le scorte di glicogeno nel muscolo.

Ricorda che sapersi allenare è una conquista che si raggiunge solo con il tempo, il tuo corpo sarà in grado di trasformarsi solo quando avrai maturato esperienza  e saprai ascoltare il tuo corpo. Fino a quel momento starai solo muovendo dei pesi.

Dott.ssa Basilico Giorgia
Dott. Falzone Angelo

 

 

 

 

 

BIBLIOGRAFIA

[1] Gałązka M, Galęba A, Nurein H. Cellulit jako problem me- dyczny i estetyczny – etiopatogeneza, objawy, diagnostyka i leczenie. Hygeia Public Health 2014; 49: 425-30.

[2] Załęska-Żyłka I. Cellulit jako problem medyczny. Probl Hig Epidemiol 2008; 89: 487-91.

[3] Emanuele E, Minoretti P, Altabas K, et al. Adiponectin ex- pression in subcutaneous adipose tissue is reduced in wom- en with cellulite. Int J Dermatol 2011; 50: 412-6.

[4] Prins JB. Adipose tissue as an endocrine organ. Best Pract Res Clin Endocrinol Metab 2002; 16: 639-51.

[5] Faraj M, Lu H, Cianflone K. Diabetes, lipids, and adipocyte secretagogues. Biochem Cell Biol 2004; 82: 170-90.